Giorgione - Pala di Castelfranco

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Caletin
view post Posted on 29/8/2011, 10:47     +1   -1




Giorgione

PALA DI CASTELFRANCO



Titolo: Pala di Castelfranco
Autore: Giorgio da Castelfranco detto il Giorgione
Datazione: 1502
Tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 200x152
Luogo: Duomo, Castelfranco Veneto (TV)



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La piccola pala fu destinata ad una cappella funebre di proprietà del condottiero Tuzio Costanzo, che commissionò questa opera al Giorgione in seguito alla morte del figlio (che morì probabilmente in battaglia).
A causa della collocazione della pala, il guerriero sulla sinistra è sempre stato identificato come San Giorgio, patrono della cappella, o San Liberale, patrono della chiesa, anche se molte altre sono le interpretazioni possibili. Il santo sulla destra è invece certamente identficabile come San Francesco.
Al centro del basamento del trono figura lo stemma del committente, rappresentante sei costole.

Questa pala rompe le consuetudini delle tipiche pale d'altare realizzate fino ad allora: i personaggi non sono più racchiusi in un ambiente sacroed ecclesiastico; un semplice drappo di velluto rosso teso su due pali di sostegno èil labile confne di separazione fra lo spazio divino e quello naturale,rappresntato dalla campagna veneta sullo sfondo. I tre sacri personaggi sembrano attori su un palcoscenico eretto per l'occasione, il trono su cui siede la Vergine risulta essere assurdamente alto. Le tre figure sembrano fuoriuscire dal quadro per rivolgersi direttamente allo spettatore, in un colloquio intimo e particolare.
La struttura compositiva delle figure umane è piramidale, di ispirazione classica. Anche l'espressione del Bambino, che sembra strizzare gli occhi alla luce del sole, è ispirata a opere precedenti.

Rilevante è lo studio del volto del santo guerriero: esso per la prima volta rende protagonista di un quadro non soltanto la maestria tecnica dell'autore, ma anche la sua capacità di fornire espressività ai personaggi; lo sguardo del santo è intenso ed espressivo con era mai stato prima d'allora, in una espressione leggermente malinconica che colpisce lo spettatore con la sua delicata tristezza. Probabilmente Giorgione ha voluto crere una pala intrisa di questo sentimento poichè il modello del volto di san Giorgio è proprio il guerriero deceduto cui la pala è dedicata.

L'opera fin dall'inizio è stata attribuita a Giorgione senza diatribe.

 
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