VICENZA

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Caletin
view post Posted on 3/11/2011, 11:49     +1   -1




Vicenza (IPA: [viˈtʃen(ː)tsa], Vicensa in veneto[3] [viˈtʃeŋsa]) è un comune italiano di 115.853 abitanti[4], capoluogo dell'omonima provincia in Veneto.
È conosciuta come la città del Palladio - che vi realizzò numerose architetture nel tardo rinascimento - ed è un luogo d'arte tra i più importanti non soltanto del Veneto. È infatti meta di turismo culturale con flussi da ogni parte d'Italia ed anche dall'estero. Costituendo una realizzazione artistica eccezionale per i numerosi contributi architettonici di Andrea Palladio, la città è stata inserita, nel 1994, tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, di cui sono parte anche le ville palladiane del Veneto (dal 1996).
La città è anche un importante centro industriale ed economico italiano, cuore di una provincia costellata di piccole e medie imprese il cui tessuto produttivo registra da anni il terzo posto in Italia per fatturato nelle esportazioni, trainate soprattutto dal settore metalmeccanico, tessile e orafo: quest'ultimo raggiunge nel capoluogo berico oltre un terzo del totale delle esportazioni di oreficeria[5], facendo di Vicenza la capitale italiana della lavorazione dell'oro.

Situata a 39 metri sul livello del mare (altitudine minima 26, massima 183), la città è cinta a sud dai Colli Berici e ad ovest dalle Prealpi.
Il territorio comunale comprende non solo il nucleo urbano, che si è notevolmente espanso nel corso del Novecento, ma anche delle zone di campagna in periferia e la zona di Monte Berico, che domina la città dall'alto.

Il nucleo storico della città sorge alla confluenza del fiume Bacchiglione con il suo affluente Retrone (entrambi i fiumi percorrono la città da nord a sud), anche se la cinta muraria medievale comprende zone oltre le sponde di entrambi i fiumi. Altri fiumi che lambiscono Vicenza sono l'Astichello (zona nord), il Tesina (zona est) e il torrente Orolo (zona nord-ovest).
Oltre ai fiumi, Vicenza e la zona a nord della città è molto ricca anche di acqua di falda e di risorgiva, tant'è che, da secoli, la città di Padova e parte della sua provincia preleva l'acqua dal vicentino e, attraverso l'acquedotto sito nella zona di Novoledo di Villaverla, la porta nel territorio patavino. Purtroppo a causa della notevole urbanizzazione del dopoguerra molti fossati e canali di scolo sono stati chiusi o intombinati e larghe aree di terreni una volta agricoli si sono trasformate in zone industriali, finendo per concentrare il deflusso delle acque che dalle montagne vicentine giungono in pianura, solo sui fiumi principali. La città di Vicenza si trova proprio nel punto d'incontro di fiumi (Bacchiglione e Retrone in primis) e per questo viene considerata una zona a rischio idrogeologico; nel passato è stata infatti colpita da due alluvioni: quella nel settembre 1882 e del 4 novembre 1966. Tra il primo e il 2 novembre 2010 la città è stata colpita da una nuova alluvione che ha sommerso il 30% della superficie comunale.

STORIA

È possibile tracciare la sua fondazione da parte prima degli Euganei e poi dei Paleoveneti attorno al II-III secolo a.C.: i Galli certamente la occuparono in epoca successiva, dominandola fino al 157 a.C., anno in cui fu annessa a Roma. Fu chiamata Vicetia o Vincentia e ottenne la cittadinanza nel 49 a.C. Il Museo naturalistico e archeologico di Santa Corona conserva reperti risalenti alle origini della città[8].

Durante l'impero la città prosperò sotto Adriano; risalgono alla dominazione romana il Teatro Berga e l'acquedotto Lobia ed è possibile identificare nell'attuale Corso Palladio il decumano massimo che tagliava la città da est a ovest[8]. I reperti trovati presso Piazza delle Erbe e Piazza Biade permettono di identificare questi luoghi come la sede originaria del Foro. Fu devastata successivamente dai Barbari (in particolare Eruli), ma risorse coi Goti nel 489 e fiorì sotto i Longobardi prima, e i Franchi poi. Vi trovarono sede molti benedettini che si occuparono, tra l'altro, della bonifica del territorio. La città in origine sorgeva infatti su un terreno acquitrinoso e subito a nord confinava con un lago che andò progressivamente prosciugandosi durante l'epoca medievale. La presenza di due corsi d'acqua (gli attuali Bacchiglione e Retrone) e la scarsa elevazione del terreno favorì il verificarsi di frequenti alluvioni fino ad epoche recenti.

Dal 1404 al 1797, dandosi spontaneamente a Venezia (come fecero altre città venete e lombarde) entrò a far parte della Repubblica Serenissima Veneta con la sua capitale o dominante Venezia. Seguirono quattro secoli di pace e benessere, in cui le arti raggiunsero livelli eccelsi e l'economia prosperò[9].

Il Cinquecento fu il secolo del grande architetto tardo-rinascimentale Andrea Palladio. Giunto giovane a Vicenza dalla nativa Padova, preso a cuore dal mecenate vicentino Gian Giorgio Trissino che lo fece studiare, Palladio si rivelò come una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale.[10] Le numerose famiglie nobili vicentine (i Porto, i Valmarana, i Thiene, i Trissino solo per citarne alcune) commissionarono a Palladio numerosi palazzi in città nonché altrettante ville che ridisegnarono completamente la scenografia vicentina. Tra le opere principali la Basilica Palladiana nella centrale Piazza dei Signori, il Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati e Villa Capra detta la Rotonda posta appena fuori dall'abitato. La tradizione palladiana venne continuata da Vincenzo Scamozzi e da altri architetti fino al XVIII secolo[11].

Nell'Ottocento, dopo la caduta di Napoleone, la città passò all'Impero austro-ungarico. Nel 1848 in tutto il Nord Italia iniziarono violenti tumulti per scacciare gli austriaci- Dopo Milano (con le sue cinque giornate) e Venezia anche a Vicenza iniziarono i primi tumulti popolari. Informato di quanto stava accadendo, il maresciallo Josef Radetzky attaccò la città il 23 maggio 1848 con la precisa intenzione di mettere a tacere ogni tentativo di insurrezione. I vicentini e le truppe pontificie giunte in soccorso e guidati dal comandante Giovanni Durando, riuscirono a bloccare gli austriaci facendoli ritirare a Verona. La notizia dell'eroica impresa fece il giro delle città insorte. Il 10 giugno Radeztky attaccò nuovamente la città con 30.000 soldati e 50 cannoni. La sproporzione era enorme (a difendere la città erano in 11.000 tra volontari e soldati): gli austriaci riuscirono a prendere Monte Berico, posizionando i cannoni sul colle che domina la città; Vicenza era ormai indifendibile. Radeztky però rimase impressionato dal coraggio e dalla caparbietà dei difensori berici e li fece ritirare con l'onore delle armi e senza prendere prigioniero nessuno. Successivamente la città prese parte al Regno Lombardo-Veneto, per unirsi nel il 21 giugno 1866 al Regno d'Italia, in seguito alla terza guerra d'indipendenza che la liberò dagli austriaci. Nell'ottobre dello stesso anno il Re Vittorio Emanuele II, giunge a Vicenza per la prima volta e, la premia con la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Se durante la prima guerra mondiale si combatté in gran parte nella provincia, la seconda guerra mondiale colpì anche la città, che fu gravemente danneggiata dai bombardamenti alleati. Iniziati la notte di Natale del 1943 i bombardamenti proseguiranno fino alla primavera del 1945.
Il 2 aprile del 1944 vengono distrutti il Teatro Verdi, il Teatro Eretenio (considerato una piccola Fenice) e l'Auditorium Canneti. Viene miracolosamente salvato il Teatro Olimpico, che sorge a pochi passi dall'Auditorium.
Tra il 17 e il 18 novembre 1944 gli alleati decidono di colpire l'Aeroporto di Vicenza. L'uso delle bombe a spillo si ripercuote però sul popoloso quartiere di San Bortolo, all'interno del quale sorge anche l'omonimo ospedale. I morti saranno più di 500 solo in quelle giornate.
Il 28 febbraio 1945 è la volta della zona della stazione e di Campo Marzo (già colpito il 4 gennaio) che da parco si trasforma in autentico cratere lunare.
Il 18 marzo 1945 una bomba colpisce la Basilica Palladiana, uno dei monumenti simbolo della città. La cupola a carena di nave rovesciata collassa, la Torre Bissara viene mozzata e solo grazie al veloce intervento dei cittadini si riesce ad evitare che l'incendio che scoppia all'interno della Basilica la distrugga completamente.
Dopo 53 incursioni aeree e 30 bombardamenti, gli americani entrano a Vicenza il 26 aprile 1945. È la fine delle ostilità.
I danni economici subiti dall'economia vicentina ammontano ad 8 miliardi di lire (circa 170 milioni di euro attualizzati). Solo le aziende municipali AIM contano danni per 90 000 euro attualizzati. Monumenti come i teatri Verdi ed Eretenio sono ridotti a macerie e non verranno più ricostruiti. Il sacrificio della città verrà premiato nel 1995 dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con una seconda (dopo quella del 1866) Medaglia d'Oro al Valor Militare.

ARCHITETTURA E MONUMENTI

Teatro olimpico
Duomo di Vicenza
Basilica Palladiana
Loggia del Capitaniato
Palazzo Chiericati
Palazzo Trissino Baston

STRADE E PIAZZE

Piazza dei Signori
Corso Palladio

ARCHITETTURA DELLA ZONA COLLINARE

Basilica di Monte Berico
Villa Valmarna ai Nani


 
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